rifiuti fermi collegno

Non sono passate nemmeno 48 ore dallo sgombero delle baracche della zona Fermi che già è iniziata la ricostruzione: in particolare la prima baracca in ricostruzione si trova tra via Sassi e via Cervi, alle spalle della vecchia baracca demolita in passato.

baracca abusiva mappa Fermi

Il modus operandi è lo stesso da anni: dopo lo sgombero, passa qualche ora e poi ricomincia lo “shopping” di materiale all’Ecocentro utilizzando carrelli e passeggini per il trasporto. Si passa poi alla costruzione di baracche abusive nella più totale mancanza di igiene e decoro, lasciando rifiuti abbandonati ovunque in attesa del prossimo intervento.

Una giostra infinita a cui purtroppo l’amministrazione – nonostante i post ciclici su Facebook – non ha ancora posto rimedio dopo anni di promesse. La costruzione di un muro per impedire i furti all’Ecocentro non è nei piani della giunta collegnese, che ritiene la spesa troppo elevata. Eppure quello dei rifiuti abbandonati in zona Fermi è un problema ambientale serio, perché rischiano di contaminare e inquinare seriamente il terreno. Presto o tardi questo terreno vergine sarà consumato per costruire nuovi capannoni e palazzine nel silenzio dei finti ecologisti, ma almeno fino a che non succederà è fondamentale rimuovere tutti i rifiuti pericolosi e denunciare chi li abbandona.

Scrivevamo nel giugno 2021, circa due anni or sono: “Sembra che ad ogni ordinanza, semplicemente questi poveracci si spostino di qualche metro: dal terreno privato, alle auto nel parcheggio, a via Oriente angolo via de amicis con nuove baracche. Senza acqua potabile, senza servizi igienici, senza un tetto sulla testa. Esiste una soluzione definitiva per evitare che l’accampamento si ingrandisca? Sarà prima o poi ripristinata la sicurezza riportando la zona al normale decoro? Siamo scettici“.

La scorsa settimana, commentando la pulizia di alcune aree (costata 45mila euro) l’assessore Manfredi dichiarava “La Città di Collegno lavora da tempo per risolvere in maniera duratura questa problematica che affligge una zona della nostra città, caratterizzata da una marginalità che la rende più difficilmente presidiabile. Ci eravamo presi un impegno con la città e oggi abbiamo impresso un punto di svolta“.

Al momento pare che questa svolta sia a rischio: con l’Ecocentro vulnerabile e le baracche in ricostruzione, il rischio concreto è che in poche settimane si torni alla situazione che i cittadini subiscono da anni.