Con una spesa di 66mila euro, la Città di Collegno entrerà come città-partner per il progetto NLAB4ICT, che vede coinvolte le Università di Torino (capofila con il dipartimento di Informatica) e Howest di Bruges (Belgio), l’organizzazione no profit Open Lab Athens (Grecia), la rete delle città fiamminghe VVSG (Belgio), le città di Roeselare (Belgio) e Kaisarieni (Grecia).

Città Metropolitana di Torino e Università di Torino nell’ambito del progetto UIA (Urban Innovaction in Action), grazie ad un finanziamento dell’Unione Europea, hanno realizzato un’applicazione per computer e smartphone chiamata CommonsHood che usa la tecnologia distributed ledger (DLT, spesso chiamata blockchain) per dare alle comunità locali strumenti per l’inclusione finanziaria e aiutare la sostenibilità dell’economia locale.

L’app è integrata con il social network civico FirstLife, sviluppato dall’Università di Torino, e permette ai commercianti di ricevere denaro tramite carte prepagate, creare coupon di sconto, alle associazioni di creare raccolte fondi (crowdfunding), agli artigiani di definire vendite a gruppi di clienti, ai comuni di creare token virtuali (gettoni) da spendere in attività sociali.

Semplificando, l’app permette a cittadini, associazioni, Pubblica Amministrazione, commercianti di creare gettoni virtuali da scambiare per soddisfare diverse esigenze (pagamenti, sconti, raccolta fondi, etc). Lo scopo più ampio del progetto è di ricerca sul’utilizzo dei nuove tecnologie a supporto delle comunità locali, per fare emergere e supportare interazioni tra persone e gruppi che vivono gli stessi luoghi.

Il ruolo del Comune di Collegno? Fungere da territorio pilota perchè l’Università di Torino possa sperimentare la tecnologia e raccogliere dati per il progetto di rierca. Saranno realizzati dal team UniTO laboratori di formazione e informazione, e la città di Collegno porterà al tavolo partner, associazioni e pubblicizzerà l’iniziativa per attirare utenti.

Al momento non sono noti gli indicatori utili a definire il successo della sperimentazione e definire i prossimi passi. Il rischio, come già successo per il chatbot, è che si spendano soldi pubblici per permettere all’amministrazione di fare comunicazione ma che non ci siano ricadute tangibili sulla popolazione.

Collegno è la città delle sperimentazioni che usano soldi pubblici ma che non lasciano traccia: in pochi mesi abbiamo visto il Parklet, il Gru.Co, il Chatbot, il Bike Sharing e molte altre iniziative lanciate e poi lasciate languire nel silenzio più totale come il Museo dello Spazio.

Il tempo di scattare foto e fare propaganda sui media e le sperimentazioni spariscono, senza aver dichiarato ex ante gli obbiettivi e senza dare conto ai cittadini dei risultati ottenuti spendendo soldi pubblici.