baraccopoli fermi collegno

Altro che sgombero, pulizia e messa in sicurezza come hanno raccontato i politici del centro sinistra a tutti i giornali locali nei giorni scorsi: le baracche in zona Fermi sono tornate dopo appena 24 ore dall’ennesimo (e inutile) sgombero. Il tutto pagato dai cittadini collegnesi: l’amministrazione ha pagato lo sgombero nonostante le aree siano private, anticipando la spesa senza chiarire quando le somme saranno recuperate.

«Questo intervento è un’altra delle costanti azioni comunali messe in atto per riqualificare ambientalmente l’area di Fermi” aveva detto l’assessore Manfredi. Ma l’amministrazione di guidata dal sindaco Casciano (PD) non è riuscita in tutti questi anni a risolvere il problema. Dopo lo sgombero del 21 febbraio, rubando materiale all’Ecocentro le baracche sono state ricostruite a pochi metri, come succede da anni senza che il problema del degrado sia risolto.

Sporcizia e rifiuti abbandonati, persone che vivono in condizioni igienico-sanitarie precarie, mancanza di controlli costanti e sgomberi rapidi: gli abitanti di Borgata Paradiso sono disperati. Secondo il sindaco Casciano “non ci sono molti strumenti di legge” a disposizione: uno scaricabarile che lascia perplessi. Quanti controlli vengono effettuati ogni giorno affinché le aree rimangano libere?

“Si tratta di un evidente problema di sicurezza e igiene – afferma il fondatore di Collegno Rinasce e candidato 2024 alle elezioni comunali, Massimo Cavazzini – è evidente che demolire le baracche e permettere che siano ricostruite il giorno dopo non può funzionare. Da anni si assiste a questo giochino senza che l’amministrazione abbia trovato una soluzione definitiva, sia per evitare gli accampamenti abusivi sia per allontanare le persone trovando soluzioni alternative al vivere per strada”.

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“Abbiamo proposto di mettere in sicurezza l’Ecocentro per evitare furti ma non siamo stati ascoltati – continua Massimo Cavazzini – Abbiamo proposto di agire contro i proprietari dei terreni, ma non siamo stati ascoltati: al momento sono i cittadini collegnesi a pagare gli sgomberi. Abbiamo proposto un aumento dei controlli con rafforzamento dell’organico di Polizia Municipale, incluso il servizio notturno, ma non siamo stati ascoltati”.

Sarebbero i privati a dover assicurare la pulizia e il controllo dei propri terreni, ma non risultano ad oggi azioni legali dirette dell’amministrazione contro chi permette che i propri terreni diventino area di bivacco. I rifiuti abbandonati sono un problema anche per l’ambiente, tanto da aver spinto il segretario comunale di FdI Alberto Romeo a presentare decine di esposti alla Forestale per risolvere il problema.

Quante denunce sono state presentate nei confronti dei proprietari del terreno? Quante ordinanze di sgombero sono state fatte? Quanti controlli vengono effettuati ogni settimana e che provvedimenti vengono presi? I soldi anticipati per i vecchi sgomberi sono stati recuperati?

“Anziché spendere soldi e tempo per inviare comunicati trionfali di propaganda alla stampa locale per celebrare uno sgombero che non è servito a nulla – conclude Massimo Cavazzini di Collegno Rinasce – l’amministrazione dovrebbe impegnarsi a trovare soluzioni definitive, agendo in tutte le sedi affinché l’area Fermi sia restituita alla popolazione collegnese. Sono più impegnati a fare la passerella durante la sfilata dei carri di Carnevale che non a risolvere i problemi della città. Mentre l’Istat certificava il declino di Collegno, gli amministratori erano impegnati in campagna elettorale per le primarie o a eliminare prati per fare parcheggi”.