Niente da fare per il concorso di idee finalizzato all’ideazione e successiva realizzazione di una porta/arco di accesso al Parco Dalla Chiesa, nei pressi del viale alberato e ciclabile in Corso Pastrengo. Un progetto da 20mila euro che avrebbe dovuto raccogliere proposte per realizzare questo nuovo “monumento” collegnese. E che adesso viene modificato in maniera sostanziale, eliminando il concorso di idee e orientandosi verso una ricerca di mercato guidata dall’amministrazione stessa.
Il concorso di idee ipotizzato con una deliberazione del dicembre 2022 avrebbe dovuto acquisire una pluralità di proposte anonime per poi stilare una graduatoria fatta da una giuria di esperti con successivo voto popolare: all’idea vincente sarebbero andati 1000 euro e il vincitore avrebbe poi avuto tre mesi per realizzare l’opera con materiali di pregio, stando nei limiti dei 19mila euro.
La partecipazione al concorso avrebbe dovuto essere aperta a singoli o gruppi di architetti, artisti e comunque a qualsiasi soggetto maggiorenne che vantasse esperienza nel campo dell’arte e particolarmente della composizione architettonica e scultorea. Ai partecipanti avrebbe dovuto essere richiesto un bozzetto dell’opera, i cui requisiti finali avrebbero dovuto essere esplicitati in un bando pubblico nelle prime settimane del 2023. E dopo la ricezione dei bozzetti anonimi le persone avrebbero dovuto votare l’idea vincente. Tutto ciò non è mai successo.
Dopo mesi di silenzio (e dopo una telefonata agli uffici competenti effettuata da un membro di Collegno Rinasce a fine settembre 2023 per chiedere informazioni sull’uscita del bando con i requisiti, stante la volontà di contribuire con una idea), l’amministrazione ha cambiato rotta: “Ritenuto opportuno – si legge nella nuova deliberazione 326 di ottobre 2023 – modificare tali indirizzi alla luce delle modificazioni intervenute in materia di Codice dei Contratti pubblici e a fronte di un ulteriore approfondimento della procedura per l’acquisizione di proposte artistiche”. Quali siano gli approfondimenti non è dato saperlo.
Quello che però gli assessori Cavallone e Treccarichi hanno deciso dopo 10 mesi dalla prima delibera è di “non limitare il contenuto delle proposte ideative alla creazione di una opera d’arte collocata all’interno del Parco Gen. C.A. Dalla Chiesa sotto forma di porta/arco di accesso all’area verde, nei pressi del viale alberato e ciclabile in C.so Pastrengo”.
E’ già stata individuata un’idea diversa? Quale? Mistero. Se due assessori decidono di non limitare le proposte all’opera dentro il Parco, qual è il nuovo perimetro? Una qualsuyasi opera? Da collocare ovunque? Mistero.
E infine il cambiamento più rilevante: concorso di idee anonime da votare senza sapere da chi arrivano e dunque garantendo l’imparzialità assoluta basando il voto solo sulla qualità dell’opera? No. “Sarà preliminarmente svolta – recita il documento – una ricerca di mercato previo avviso pubblico volta ad acquisizione di una pluralità di proposte da parte di artisti e/o gruppi di comprovata esperienza nel settore della scultura contemporanea che abbiano compiuto il 18° anno di età e che siano in possesso dei requisiti a contrarre con la PA”. E i materiali di pregio? Spariti: “L’opera dovrà essere realizzata in materiali che garantiscano la durabilità nel tempo”.
Chi sceglierà poi l’opera? In una prima fase dopo la ricerca di mercato le proposte “verranno valutate da una commissione di esperti, con il compito di selezionare le opere coerenti con il tema, verificando la qualità e l’adeguatezza economica della proposta”. Come sarà composta la giuria di esperti? Mistero. E in cosa dovranno essere esperti i giurati? Non si sa.
Una volta passata la trafila (che, con le nuove modifiche, diventa di fatto guidata dall’amministrazione e dalla giuria di esperti), ci sarà “una giuria popolare composta da cittadini del territorio opportunamente accreditati”. Quale territorio? Accreditati in che modo e quali sono i requisiti? Mistero.
Infine, il tema delle tempistiche: nella circolare del ministero DAIT n. 6 del 17/1/22 si dice che i fondi 2023 vanno usati entro il 30 luglio 2023. Pena la revoca. Siamo ad ottobre inoltrato e a meno che non sia già stato attivato l’intero processo (ma come potrebbe, considerando che la determinazione è datata 11 ottobre 2023?) le tempistiche della circolare non sembrano compatibili con le attuali tempistiche: l’amministrazione ha ottenuto una proroga? La ricerca di mercato è già iniziata? La giuria di esperti si è già riunita? I cittadini vorrebbero risposte…