Non c’è pace per il cantiere della nuova scuola primaria Matteotti di Borgata Paradiso. A quasi 4 anni dai primi carotaggi, ennesima notizia che rischia di far slittare nuovamente la fine lavori: vanno riprogettati impianti elettrici e meccanici perché non rispondono ai requisiti richiesti per accedere ai contributi sul risparmio energetico.

Una variante da almeno 34mila euro (soldi pubblici, in aggiunta ai 55mila extra già stanziati) per la progettazione, che potrebbe poi portare ad ulteriori costi nel momento in cui saranno chiare le modifiche.

Sembrano lontani in cui in campagna elettorale si ipotizzava una fine per settembre 2019 o 2020, oppure quando la giunta a dicembre 2020 parlava di consegna a febbraio 2021.

La Città ha avviato le pratiche per riprogettare gli impianti elettrici e meccanici, quando siamo a sei settimane dalla data di consegna della scuola (Lotto1 30 aprile 2021) e circa 7 mesi dalla consegna della palestra (Lotto2). Avete letto bene: serve rifare il progetto esecutivo degli impianti, a poche settimane da quella che dovrebbe essere la fine di un cantiere che si trascina da anni.

Con la determinazione 211/2021 da parte del dirigente del settore lavori pubblici, infatti, “si manifesta la necessità di adeguare il progetto degli impianti elettrici e meccanici della scuola primaria di via Vandalino angolo via Adamello, implementando i sistemi BACS e BMS al fine di rendere l’edificio in costruzione nZEB e accedere all’incentivo Conto Termico, mediante la redazione di una Perizia di Variante”. Tradotto dal burocratichese: il GSE per erogare incentivi sul Conto Termico elenca requisiti da inserire nel progetto della scuola del 2018.

In particolare, dalla determinazione comunale si evince che gli impianti elettrici debbano avere sistemi BACS e BMS, il progetto MEP vada aggiornato con metodologia BIM e serva una variante di progetto per farlo. Sugli impianti meccanici, oltre alle modifiche già richieste per gli impianti elettrici, servirà automatizzare e connettere al sistema SIEMENS della Città in modo da rispettare le norme sull’automazione minima.

Vedremo nelle prossime settimane tempi e costi di questa ennesima variante. Al momento siamo a circa 90mila euro di maggiori costi (soldi pubblici, cioè nostri) per le due varianti, oltre ai già noti ritardi (ad esempio causa Covid-19) rispetto al programma originale. Questa la pura cronaca nel merito di quello che sta succedendo al cantiere. Ma ci sia permessa qualche riflessione ulteriore sul metodo.

Quando il 12 marzo scorso commentavamo quello che il sindaco aveva pubblicato sulle pagine istituzionali annunciando che la data di consegna del cantiere per la scuola (Lotto1) sarebbe stata sul 30 aprile 2021 con tanto di foto di un’aula in fase avanzata a comunicare che la fine era vicina, avevamo storto il naso pubblicando la foto dello stato del cantiere. E ipotizzando una nuova variante di progetto. Non abbiamo sbagliato.

Ci sono due elementi metodologici che secondo noi vanno rilevati in questa vicenda.

Il primo è relativo alla parte progettuale: sin dal 2018, il Sindaco Casciano e l’assessore Romagnolo (all’epoca titolare delle deleghe, oggi sostituito dall’assessore Treccarichi) hanno sempre parlato di progetto innovativo che avrebbe portato ad una scuola nZEB (near zero emission building, ovvero edificio ad emissioni quasi nulle). Le regole dei nZEB non sono dunque nuove, né la decisione di progettare la scuola in ottica nZEB è una novità? Il progetto esecutivo del 2018, per quello che si evince dai documenti, non includeva i requisiti nZEB poi richiesti dal GSE? Cosa è cambiato?

La necessità di impianti meccanici di classe B UNI EN 15232 connessi o di impianti sia elettrici sia meccanici che implementino BACS/BMS, sono cambiati nel 2021 oppure erano già conoscibili nel 2018 e 2019?

Già nel 2017 la Città aveva adottato il BIM (Building Informatrion Modeling) come metodologia per il progetto, con tanto di atto comunale datato 12 giugno 2017 e notizia sul portale BIM.

La seconda riflessione è relativa alla parte di comunicazione del Sindaco: le offerte dei progettisti scelti sono datate 9 e 11 marzo 2021, dunque presumibile sono state richieste almeno qualche giorno prima se non addirittura a gennaio/febbraio 2021. La data di pubblicazione della pagina istituzionale che parla della Matteotti è successiva, intorno al 12 marzo 2021.

Il Sindaco, quando è stato pubblicato l’aggiornamento Matteotti, sapeva già che era in arrivo una nuova variante per riprogettare gli impianti? Documenti e preparazione erano già ampiamente terminati. Perché non è stato detto niente, parlando di lavori in fase avanzata? Una scelta politica opportuna?

La pagina istituzionale infila una frase in mezzo ad una paginata di parole: “Lo stesso GSE a seguito di una pre-analisi del progetto ha richiesto un adeguamento per l’ottenimento dell’edificio NZEB secondo i criteri definiti dal loro protocollo”. Non si parla di riprogettazione degli impianti, di nuovi costi e di potenziali nuovi ritardi. Perché?

I cittadini non meritano questo trattamento, dopo quasi quattro anni dall’inizio delle attività e dopo due anni di ritardo sulla consegna della scuola rispetto alle dichiarazioni del sindaco. Gli studenti in DAD stanno soffrendo, e la vecchia Matteotti non ha ricevuto investimenti adeguati con la motivazione che la nuova scuola sarebbe arrivata a breve.  Invece siamo qui a raccontare dell’ennesima variante.

Il rischio è che il cantiere continui a scivolare in avanti di variante in variante. Continueremo a chiedere che Sindaco Casciano e assessore Treccarichi si assumano le responsabilità politiche di queste scelte, perché i cittadini di Collegno meritano maggior considerazione. Collegno Rinasce!