humbert radici segate

Quello che Collegno Rinasce aveva segnalato come anomalia si è purtroppo confermata tale: durante la realizzazione della ciclabile di corso Montello a Borgata Paradiso sono state recise le radici degli alberi, mettendoli potenzialmente a rischio. Un albero è già stato abbattuto e il timore è che gli altri alberi del giardino Humbert possano essere segati nei prossimi mesi.

Dopo la segnalazione di Collegno Rinasce è stata presentata una interrogazione dal consigliere comunale Parisi. La risposta dell’assessore Treccarichi conferma quello che era sotto gli occhi di tutti: il taglio delle radici potrebbe aver messo a rischio gli alberi. L’assessore afferma che “lo scavo a ridosso delle radici non li (gli alberi, ndr) pone normalmente a rischio”. La parola chiave è “normalmente”: la segnalazione era puntuale e specifica, ai cittadini non interessa cosa accade “normalmente” quando i lavori vengono fatti bene, ma cosa è accaduto in questo caso specifico dove le radici sono state recise e un albero abbattuto pochi giorni dopo.

L’assessore Treccarichi continua poi dicendo che le istruzioni operative impartite “non sono state rispettate in fase esecutiva” e che “è in corso di definizione la contestazione alla ditta esecutrice“. Dunque, quello che accade “normalmente” qui sembra non essere accaduto. La direzione lavori che istruzioni aveva impartito? Durante le lavorazioni, chi era responsabile di controllare? Lo ha fatto? E’ servita una segnalazione di Collegno Rinasce per avviare l’analisi, dato che la contestazione non è – alla data della risposta dell’assessore Treccatrichi – ancora stata effettuata? Chi risarcirà i cittadini in caso un filare di alberi storici debba essere segato per ripiantare alberelli? L’assessore Manfredi è soddisfatto del lavoro del suo collega?

I cittadini della Borgata Paradiso come abbiamo già sottolineato non hanno apprezzato l’ennesima ciclabile spuntata dal nulla: oltre ad aver eliminato buona parte del prato dei giardini anzichè usare suolo già compromesso perchè asfaltato, per realizzare questa micro-ciclabile sono state recise le radici di alcuni alberi e, ciliegina sulla torta, il percorso non è lineare ma “gira” attorno ad un chiosco in cui c’è, su suolo pubblico, una vecchia edicola ormai chiusa da anni. Andando per altro ad impegnare un’area su cui si vociferava potesse essere installato un punto distribuzione acqua di Smat.

Perché è un progetto secondo molti mal fatto? Perchè è l’ennesimo pezzettino di ciclabile slegato dal resto, che parte e arriva dal/nel nulla. Era già stata tracciata una ciclabile/corsia ciclabile su corso Montello. Con il nuovo progetto si riduce ulteriormente il verde:  giardino, ma una distesa di asfalto (campo da basket), di materiale plastico (i giochi), altro asfalto (la via già presente) e ciclabile nuova. Prato non ne rimane più. E forse nemmeno alberi,