Brutte notizie per l’assessore Cavallone e il sindaco Casciano: uno dei progetti di Collegno Rigenera – lo Sky Residence 2, tra i pochi ad essere partiti in questi 10 anni di battage – potrebbe essere da demolire parzialmente, per alcune modifiche ritenute abusive dagli uffici tecnici comunali.
Collegno Rigenera – che molti chiamano Collegno Degenera perchè favorisce la cementificazione e antropizzazione su vasta scala – adotta uno schema che ormai i collegnesi conoscono bene, tanto da aver creato la figura retorica dell’assessore Palazzone.
Si prende un’area con bassi fabbricati abbandonati, si fa una variante al piano regolatore aumentando le altezze e le superfici costruite, si presenta ai collegnesi un progetto di “rigenerazione urbana” mettendo un po’ di verde (giardini? ma no, spesso parcheggi armati in modo che siano considerati “sostenibili e green”). Il tutto incassando milioni di euro in oneri di urbanizzazione e monetizzando l’edilizia sociale.
Si pensi all’area ex Mandelli, dove l’altezza massima di cinque piani prevista dal piano regolatore è stata raddoppiata a 10 piani, permettendo la realizzazione di numerosi palazzoni e l’immancabile superficie commerciale nonostante nella zona ci siano già altri 4 supermercati.
Oppure si pensi a Via Magenta angolo via De Amicis, dove l’attuale fabbricato di due piani diventerà un casermone di 9 piani e 4500 metri quadri, per la gioia dell’assessore Palazzone. E intato Collegno… Degenera.
Nel caso dello Sky Residence 2, il permesso di costruire del settembre 2020 prevedeva la realizzazione di un fabbricato a civile abitazione di 10 piani fuori terra. L’altezza massima dell’edificio – che nel progetto originario era di 12 piani – era stata ridotta durante la conferenza dei servizi.
L’ufficio tecnico comunale, a metà marzo del 2023 quando l’edificio era pressochè terminato esternamente, ha rilevato opere “in difformità dal permesso di costruire e con variazioni essenziali di titolo abilitativo”.
In particolare l’ufficio tecnico contesta un aumento delle superfici di circa 110 mq di area commerciale al piano terra e 81 al piano primo, una struttura metallica interconnessa alla struttura principale del fabbricato, circa 22 mq di superficie aggiuntiva al settimo e ottavo piano, 60 mq al piano nono e altri 140 mq residenziali al piano “soppalchi”.
Oltre all’aumento di superficie di circa 411 metri quadri, l’ufficio ha anche rilevato che i serramenti, già posizionati e finiti nei locali indicati quali “soppalchi”, risultavano essere dotati di maniglia con il senso di apertura che dà direttamente sul vuoto dell’unità immobiliare sottostante.
Per la natura delle opere realizzate tra il piano terra ed il piano primo (struttura metallica) e le opere rilevate al piano “soppalcato”, secondo l’ufficio tecnico i piani risultanti del fabbricato risultano essere 12 anziché 10.
Da marzo 2023 si arriva dunque al 4 agosto, quando la dirigente ordina al costruttore di provvedere entro 90 giorni alla demolizione delle opere abusivamente realizzate. Per altro il D.P.R. 380/2001 prevede che in caso di inottemperanza il comune di Collegno acquisisca gratuitamente il bene, l’area di sedime nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive.
Molti cittadini si sono chiesti perchè da metà marzo siano passati quattro mesi e mezzo prima che venisse emessa l’ordinanza di demolizione. Ovviamente non possiamo saperlo, ma riportiamo una curiosa coincidenza cronologica…
Collegno Rinasce il primo agosto, due giorni prima dell’ordinanza, ha pubblicato sulla propria pagina Facebook questo messaggio: “Cosa toglie il sonno all’assessore Palazzone mentre scruta il cielo – pardon lo Sky – lungo corso Francia? Saranno 10 buoni motivi fuori terra? Ah ,(non) saperlo.#staytuned “.