riscaldamento

Niente proroga per i riscaldamenti: i collegnesi, nonostante le temperature ancora invernali, dovranno rinunciare al riscaldamento. Collegno appartiene alla zona climatica “E”:  l’accensione del riscaldamento centralizzato (attivazione degli impianti termici) dal 3 novembre 2022 al 7 aprile 2023 compresi, con un tetto massimo giornaliero di 13 ore come stabilito dall’articolo 9, DPR 412/93.

La misura fu stabilita dal Governo Draghi mesi fa, quando impazzavano le maxi bollette della luce e del gas. L’accensione dei termosifoni fu posticipata di una settimana (poi si arrivò addirittura al 3 novembre grazie alle favorevoli condizioni meteo) e lo spegnimento fu anticipato al 7 aprile, invece che al 15, come da abitudine.

In caso di condizioni climatiche avverse e di eccessivo freddo, l’attuale legge (D.P.R. 412/93 e DPR 551/99) permette l’accensione degli impianti di riscaldamento anche dal 7 aprile in poi, con un tetto massimo giornaliero di 7 ore e un livello massimo della temperatura di 20° centigradi: sono i sindaci che, a fronte di comprovate esigenze, possono aumentare o diminuire i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione degli impianti termici.

A causa di un repentino abbassamento delle temperature, con valori minimi inferiori alle medie stagionali in molte parti d’Italia, alcuni sindaci si sono già mossi per prorogare il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento: è successo ad esempio a Roma, Modena, Potenza, Bologna, Novara, Chieti, Terni e Livorno.

I limiti non si applicano agli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura, alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, agli edifici adibiti a scuole materne e asili nido, agli edifici adibiti a piscine e agli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.