Ennesima ordinanza di sgombero per le aree attorno al capolinea della metropolitana Fermi, da molti mesi ormai diventate discariche a cielo aperto e ricovero di fortuna con tanto di baracche abusive. In particolare l’ordinanza riguarda alcuni terreni di proprietà privata compresi tra Viale Certosa, C.so F.lli Cervi, via Fermi, via Richard Oriente e via Sassi.

Molte le proteste dei cittadini e le richieste da parte dell’opposizione affinchè il sindaco intervenisse, tanto che tra le motivazioni dell’ordinanza si legge che “l’accrescersi della percezione di insicurezza da parte di molti cittadini comporta una crescente ed infondata convinzione circa un presunto disinteresse da parte della pubblica Amministrazione locale“.

Il sindaco, viste le segnalazioni pervenute da parte della Polizia Municipale e dai cittadini residenti nelle
aree limitrofe, ha chiesto agli uffici competenti di effettuare sopralluoghi e verifiche tra febbraio ed oggi. Non certo una novità il risultato riportato nell’ordinanza di sgombero: “l’area risulta facilmente accessibile in quanto solo parzialmente recintata” e “sono rimaste abbandonate le parti marginali
che da anni non risultano controllate da parte delle proprietà in modo tale da garantirne il decoro e
ad evitare l’abbandono di rifiuti
da parte di terzi”.

Quello che i cittadini denunciano da mesi chiedendo un intervento viene ora formalizzato nell’ordinanza: “dai sopralluoghi è emerso che lo stato di degrado delle zone marginali dei lotti, lasciano spazio ad occupazioni abusive tramite realizzazione di baracche ed abbandono di materiali vari, calcinacci, scarti di lavori edili, rifiuti solidi urbani, e terra che insieme a rovi e residui di sfalci e potature creano dei cumuli di materiali vari”.

Il 22 aprile 2022 addirittura un contraddittorio in loco alla presenza dei rappresentanti e proprietari dei lotti. Secondo l’ordinanza, “le baracche, ed i materiali di risulta (materiali vari, calcinacci,
scarti di lavori edili, rifiuti solidi urbani, terra, rovi e residui di sfalci e potature) sono rifiuti” e poichè “non è possibile il riutilizzo” il proprietario del terreno “per ragioni di sicurezza deve smaltirli regolarmente”.

E così le società BANCO BPM S.p.A, CERVI S.r.l., ADELFIA S.r.l, EDIFIN S.r.l. in Liquidazione, che hanno in alcuni caso denunciato la situazione “senza però impedire l’accesso di
terzi sulle loro proprietà
e/o limitato o eliminato i rifiuti sulle aree marginali in questione”, dovranno sgomberare da cose e persone le aree entro il 21 giugno 2022.

Dal 21 giugno, quindi, le aree dovrebbe tornare pulite e sgombere: basterà? O, come successo in passato, semplicemente gli accampamenti abusivi si sposteranno di qualche metro?