I monopattini elettrici che l’amministrazione di Collegno promuove a spron battuto sono, secondo le statistiche nazionali, fonte di potenziale pericolo e incidenti anche mortali: nei solo mesi di giugno e luglio 2020, secondo l’Osservatorio Monopattini di ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale di Forlì) si è verificato “un vero e proprio boom di sinistri, con 43 incidenti di cui uno mortale e sei con feriti in prognosi riservata, con comportamenti particolarmente gravi alla guida da parte degli utilizzatori”.

Chiunque abbia avuto l’occasione di girare per le vie cittadine ha sicuramente osservato comportamenti poco virtuosi: l’ASAPS sottolinea che a livello nazionale tra le maggiori infrazioni ci sono la guida alterata dall’alcol, il mancato rispetto delle regole della strada, il trasporto di due o più passeggeri e il traino con biciclette. Comportamenti che sembrano purtroppo essere presenti anche sul territorio cittadino.

Nelle foto che ci ha inviato un cittadino collegnese, tre ragazzi percorrono la strada con un monopattino elettrico mettendo a rischio la propria incolumità e rischiando un incidente anche grave. Oltre ad essere in tre e percorrere la strada contromano, non indossano il casco protettivo obbligatorio per i minori di 18 anni.

A causa di un posto di blocco effettuato dai Carabinieri (non sappiamo se i ragazzi siano stati visti e redarguiti o se abbiano visto il posto di blocco e siano scesi prima di essere visti), il trio scende momentaneamente dal monopattino e si allontana.

Ma dura poco: a poche decine di metri, ormai lontani dal posto di blocco, i tre ragazzi risalgono sul monopattino e, in contromano, riprendono la corsa incuranti delle regole e del pericolo che creano pr sé stessi e per gli altri utenti della strada.

Poiché secondo le segnalazioni dei cittadini queste scene sono all’ordine del giorno a Collegno, sarebbe utile che l’amministrazione comunale, in particolare sindaco e assessore competente, spiegassero in totale trasparenza quale siano le azioni che hanno intrapreso e che intendono eventualmente intraprendere perché le regole vengano rispettate. Non crediamo si debba aspettare un incidente grave per intervenire.

Vengono spesi soldi per tracciare le aree di sosta, vengono abbuonati canoni di concessione dell’uso del suolo pubblico rinunciando a soldi che sarebbe utili alla Città, il sistema di localizzazione tanto pubblicizzato pare non sia così precisoquali sono i benefici che la Città ha visto fino ad oggi?

Gli studi internazionali mostrano ormai che il monopattino non è un mezzo ecologico – perché l’impatto ambientale dalla produzione allo smaltimento è ampiamente negativo – né aiuta la mobilità sostenibile, perché viene usato in sostituzione della camminata a piedi, della bici e del trasporto pubblico, ma non aiuta a togliere mezzi inquinanti dalla strada.

Vorremmo quindi come cittadini sapere durante questi mesi quanti noleggi sono stati effettuati, di quale durata, qual è il profilo dell’utilizzatore, quante multe sono state elevate per violazioni, quanta formazione è stata effettuata nelle scuole affinché i ragazzi imparino a come usare il mezzo in sicurezza, che impatto era previsto (sull’ambiente e sul traffico) e qual è il risultato attuale rispetto agli obbiettivi.

Anziché scontare canoni e utilizzare soldi (pubblici?) per la gestione, perché l’Amministrazione non decide di incassare le somme e destinarle alla formazione sulla sicurezza stradale? L’amministrazione ha intenzione di chiedere alla Polizia locale di intervenire con maggior controlli prima che ci scappi il morto?

Domande che si pone anche il nostro povero monopattino solitario