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La città di Collegno dà da qualche anno la possibilità di donare un albero alla città. I costi variano tra i 300 e i 700 euro e includono anche la manutenzione dei primissimi anni. Possono donare privati, associazioni e anche aziende, a cui però è vietato utilizzare la donazione per scopi pubblicitari.

I risultati non sembrano da record: due alberi donati negli ultimi 5 anni, stando alla pagina istituzionale. Un peccato, considerando le centinaia di alberi abbattuti in questi mesi e la necessità di avere sempre più verde urbano per contrastare i cambiamenti climatici. Abbiamo già proposto la mitigazione delle isole di calore (ad esempio quella di piazza Pertini) e la riforestazaione urbana,

Per dare un’idea di cosa fanno comuni vicini, il comune di Torino adotta un regolamento 2023 che chiede una donazione di 250 euro. Chi non volesse o potesse donare una cifra elevata, può decidere di donare una quota (dai 25 euro in su) per donare una “percentuale” di albero anzichè un albero intero. In Italia sono molte le iniziative simili, da Rimini (250 euro) a Bergamo (150 euro) a Cremona (200 euro).

Esistono poi aziende che piantano alberi a distanza. Tra le più conosciute ZeroCo2 che propone a costi contenuti (qualche decina di euro) di acquistare un albero, che sarà poi piantato in una località scelta da ZeroCo2 (e non nel comune di residenza).

Collegnorinasce propone alla città di modificare l’attuale progetto di donazione per renderlo più appetibile ed efficace. Come?

Innanzitutto abbassando il prezzo della donazione singola, portandolo a cifre più abbordabili (ad esempio i 150 euro di Bergamo) o comunque allineate alla media (200-250 euro).

ex vivai coppo collegno manfrediPermettendo alle aziende di fare donazioni a scopi pubblicitari (magari mettendo un numero minimo di albero donabili): se si piantano 20-30 alberi a costo zero per la città, quale sarebbe il motivo per negare a chi fa la donazione di farsi pubblicità? Le targhette pubblicitarie in alcune rotonde non sono forse dello stesso tenore?

Frazionando il costo della donazione in quote più piccole: con 5 quote da 50 euro di cittadini diversi, si potrebbe piantare un albero grazie all’intervento di più cittadini.

Attivando forme di co-finanziamento, ad esempio la città si impegna a “raddoppiare” la donazione del cittadino: per ogni albvero donato, la città si impegna a piantarne un secondo a proprie spese.

Promuovendo il progetto con una maggiore comunicazione, in un’ottica di marketing territoriale verde: la creazione di un “bosco delle donazioni” con tanto di targhette e magari contributi artistici (ad esempio opere d’arte o percorsi) potrebbe diventare punto di attrazione e un luogo di formazione/informazione sulle tematiche ambientali.