In una lunga lettera, il Consiglio dei Giovani di Collegno attacca la Giunta sottolineando quello che i lettori di questo blog hanno compreso da tempo: le parole “ascolto” e “partecipazione” non stanno di casa a Collegno.

“Con la delibera n°17 del 2021 – scrive il Consiglio dei Giovani di Collegno – la Giunta Comunale ha dato l’ok per l’attuazione dei 5 progetti europei, già approvati e finanziati, interamente scritti e proposti da noi. Nella delibera, tuttavia, non siamo neanche stati menzionati.

Nella stessa – continua il Consiglio dei Giovani di Collegno – il Comune afferma di continuare ad esprimere finalità di azione organica e integrata nell’ambito delle politiche giovanili. Ad oggi però non siamo ancora adeguatamente e organicamente coinvolti in esse“.

Così, diciassette mesi dopo l’istituzione del Consiglio dei Giovani, il Sindaco Casciano e la giunta collegnese sembrano essersi dimenticati che esiste un gruppo di giovani che vogliono partecipare attivamente alla vita cittadina. Un metodo conosciuto da chi segue le vicende politiche della città: per andare sui giornali tutti in prima fila, ma quando si tratta di raccogliere le istanze dei cittadini – giovani e non – scende un velo di mistero e il silenzio più assoluto.

Dalla scuola Matteotti alla Villa6, dalla sede dei Vigili del Fuoco ai lavori della piscina Bendini, dalle Universiadi alla viabilità, sono decine le tematiche su cui i cittadini stanno esprimendo idee, proposte e osservazioni senza che la Giunta si degni di rispondere.

Una politica dall’alto, che decide nelle stanze e poi impone, grazie anche ad una propaganda battente che costa al cittadino collegnese quasi 90mila euro l’anno per i due collaboratori esterni del Sindaco Casciano.
(Per chi è interessato, li trovate spesso su Facebook a mettere like a chi adula la Giunta, ma non troverete traccia di risposte alle numerose domande dei cittadini.)

“I giovani vengono trattati purtroppo come decorazione all’agenda politica cittadina” spiegano nella lettera aperta i giovani collegnesi. “Abbiamo dato la massima disponibilità ma non siamo stati coinvolti“. Ciliegina sulla torta la delibera che approva cinque progetti scritti dai giovani, senza che la Giunta si degnasse di citare il contributo fondamentale frutto di decine di ore di lavoro volontario.

“Le linee di indirizzo – prosegue la lettera – non sono supportate da adeguate azioni che le realizzino concretamente per come vengono presentate: integrate, inclusive e organiche”. Insomma, partecipazione è una parola che serve solo in campagna elettorale.

Vogliamo esprimere solidarietà a questo gruppi di giovani volenteros*, che gratuitamente cerca di portare il punto di vista di ragazze e ragazzi alla Giunta, e che vengono sistematicamente ignorati.

Dopo lo spot elettorale, la Giunta sembra aver archiviato il Consiglio dei Giovani (almeno fino alla prossima campagna elettorale) dimostrando ancora una volta che l’interesse a fare propaganda è superiore all’interesse nell’ascoltare e accogliere le proposte dei cittadini.

E non basterà un caffè con l’assessore (rigorosamente pubblicizzato sui social) o copiare la Fabbrica delle Idee (male, per altro) per convincerci del contrario.