Il teatrino politico produce mostri, a pagare gli studenti che vedono i posti del Liceo Scientifico dimezzarsi da 140 a 70. Mentre i politicanti scaricano le colpe su altri – uno sport che non porta a nulla se non voti e poltrone – Collegno continua a soffrire dal punto di vista dell’edilizia scolastica, pur avendo decine di edifici ed aree abbandonate che potrebbero essere ristrutturati per ospitare scuole.

Curiosamente a lamentarsi della mancanza di strutture adeguate per il liceo Curie è il Sindaco Casciano, che in un post su Facebook accusa Regione Piemonte e Città Metropolitana di non aver trovato una soluzione. Il fatto che l’attacco arrivi quando a capo ci siano Lega e Movimento 5Stelle non è una sorpresa.


Per capire meglio andiamo dunque indietro nel tempo, leggendo cosa scriveva a marzo 2018 dal sito del PD di Collegno sul tema Curie: “Nell’anno dell’apertura della sede di Collegno, nel 2004, già si prospettava un ampliamento della sede del Liceo Curie di Collegno, che allora era ancora una succursale dell’omonimo Liceo di Grugliasco”. Primo dato rilevante: nel 2004 era già prevedibile servisse un ampliamento. Nel 2004, alla guida della città il PD, alla guida della provincia di Torino il Pd, alla guida della Regione Forza Italia con il PD (Bresso) da aprile 2005.

Eppure tra il 2004 e il 2010 con la filiera PD non succede nulla, il progetto di ampliamento rimane nel cassetto per 6 anni. Sempre dal sito: “Nel 2010 l’Assessore Regionale Gianna Pentenero presentò il progetto di ristrutturazione di Villa 6 e approvò un accordo di programma sull’edilizia scolastica con l’allora Provincia di Torino dove era contenuto il finanziamento proprio del Liceo di Collegno con l’obiettivo di dargli anche la sede di un’autonomia scolastica”. Secondo dato rilevante: dal 2004 al 2010, con Saitta PD a capo della provincia tra il 2004 e il 2014 e la giunta PD a Collegno, la provincia – ora città metropolitana- acquista Villa6 per ristrutturarla.

Secondo la lettura del PD, “purtroppo con l’elezione di Roberto Cota a Presidente della Regione Piemonte questo progetto non vide mai la luce, anche se l’appalto era stato indetto e le offerte delle ditte ormai depositate: i finanziamenti vennero ritirati, la gara annullata ed il progetto accantonato.” Terzo dato: Cota (Lega Nord) annulla nel 2010 il progetto: dispetto a Saitta (PD) e alla giunta PD collegnese? Cota però rimane in carica fino a giugno 2014. In Regione arriva poi Chiamparino (PD), da luglio 2014.

La Provincia diventa Città Metropolitana e da gennaio 2015 arriva Fassino, PD. A inizio 2015, abbiamo quindi giunta PD a Collegno (Casciano), giunta PD in Città Metropolitana (Fassino) e giunta PD (Chiamparino) in Regione Piemonte. Ma non succede niente: il progetto rimane nel cassetto per tutto il 2015 nonostante la “filiera” politica sia tutta PD per 18 mesi.

A giugno 2016, Fassino lascia il posto alla Appendino (M5S) in Città Metropolitana, e secondo il PD “con l’avvento della nuova Sindaca Chiara Appendino questo progetto è stato abbandonato e i finanziamenti utilizzati per altri interventi”. Quindi, quando c’era Saitta (PD) in Provincia la colpa era di Cota della Regione, quando in Regione c’era Chiamparino (PD) la colpa diventa della città metropolitana.

Intanto nel 2019 anche l’attuale struttura mostra qualche problema con un crollo dei pannelli. Il Sindaco Casciano dichiara: “Chiederò alla Città metropolitana di fare il punto della situazione e ci mettiamo a disposizione per risolvere questo problema e ridare ai ragazzi le loro aule”. Ma la versione della Città Metropolitana a settembre 2018 è diversa: “La Città metropolitana di Torino sta ancora attendendo che la Regione Piemonte ci trasferisca il finanziamento previsto dall’accordo di programma firmato ormai da qualche anno intanto abbiamo previsto la nostra parte di cofinanziamento e non siamo stati fermi: è pronto il progetto per la valutazione sismica richiesto dalla Regione Piemonte e siamo pronti per avviare l’esecutivo, non appena la Regione Piemonte ci trasferirà il finanziamento promesso. Nel 2019 il cantiere di Villa 6 potrebbe quindi diventare realtà se la Regione Piemonte rispetterà le intese”. Insomma, secondo la Città Metropolitana (M5S) i lavori sono fermi per colpa della Regione. Indovinate un po’ chi ha governato la Regione Piemonte dal 2014 al 2019, dunque doveva sbloccare i soldi? Chiamparino, del PD.

Arriviamo così al 2021 senza niente di fatto se non un censurabile gioco delle parti dove la colpa è sempre di qualcun altro: non si hanno notizie di questo “punto” fatto con la Città Metropolitana che risultati abbia dato, né del cosa abbia significato “mettersi a disposizione per risolvere il problema” (in politichese sembra bello, ma in concreto cosa vuol dire?), né se i soldi che la Regione doveva stanziare siano stati stanziati o se la Città Metropolitana abbia i soldi in mano ma non li spenda.

Se l’unico modo di avere il progetto approvato è avere Regione, Città Metropolitana e Città di Collegno governate dalla stessa parte politica (cosa per altro non vera, considerando che tra il 2004 e il 2020 ci sono stati anni in cui la filiera era tutta PD), possiamo metterci il cuore in pace considerando che fino al 2024 la Regione avrà una giunta di destra.

Qual è la vera situazione? Mentre il teatrino della politica continua a scaricare il barile, Villa 6 giace abbandonata e gli studenti rimangono senza aule. Forse, più che su Facebook, bisognerebbe agire in sede istituzionale.

Quali passi sono stati fatti nel 2020? Cosa si pensa di fare a febbraio o marzo 2021, aspettare le elezioni e rimandare tutto al 2022? Perché i lavori non procedono, mancano i soldi o manca la volontà? Chi sta bloccando i lavori e perchè? E cosa è stato fatto per sbloccarli? Queste sono le domande a cui l’amministrazione comunale dovrebbe rispondere.