Ad aprile avevamo segnalato agli uffici comunali competenti una potenziale “falla” nell’informativa privacy sottoposta alle famiglie collegnesi per autorizzare il trattamento dati personali dei piccoli studenti della città, impegnati nel progetto “Alberi in Comune”, affidato alla cooperativa sociale milanese Pandora.

Riteniamo, infatti, che il trattamento dei dati specie se riguarda minorenni debba essere improntato al principio della tutela massima, ovvero che la richiesta di consenso debba limitarsi agli ambiti strettamente necessari per lo svolgimento dell’attività e non, come invece è successo, chiedendo alle famiglie un consenso praticamente senza vincoli.

La Città già in passato recente è stata multata dal Garante Privacy e anche nelle scorse settimane sono stati segnalati potenziali problemi nel trattamento dei dati dei cittadini collegnesi. Per altro, la segnalazione riguardante una liberatoria troppo ampia per le attività scolastiche rispetto all’attività era già stata effettuata nel 2019 e 2020, non è dunque un argomento nuovo e inaspettato.

Questi i consensi che erano richiesti agli studenti minori collegnesi:

Salta immediatamente all’occhio che rispetto all’attività (piantare un albero), viene richiesto il consenso per un uso illimitato nel tempo (non c’è scadenza), illimitato nella forma (digitale, cartaceo, cd-rom, video, cartellonista), illimitato nelle modifiche (potrebbe essere editato, doppiato, modificato) e illimitato nello scopo (non per attività didattica, ma per pubblicità promozione e qualsiasi altro fine), sottolineando che in mancanza dei consenso lo studente potrebbe essere escluso (andando dunque a mettere in atto un sottile ma efficace ricatto psicologico: puoi dire di no al far riprendere i bimbi e usarne le immagini illimitatamente, ma poi tuo figlio potrebbe non fare l’attività). Inaccettabile.

In sintesi viene chiesta l’autorizzazione al trattamento non solo per pubblicare foto della singola attività (ad esempio sul sito della scuola) ma per montare, doppiare, usare in cartelloni pubblicitari, giornali, riviste, cd, streaming, social, manifestazioni anche per scopi promozionali e di comunicazione pubblica della Coop. Il consenso deve per legge essere disgiunto, e nel caso di un’attività scolastica dovrebbe secondo noi limitarsi allo stretto necessario.

Abbiamo come detto segnalato nuovamente (tre volte in tre anni) il problema, nell’ottica di invitare la Città di Collegno ad un uso più ragionato delle informative, specie se a terzi (Cooperative che sono fornitori del Comune) e specie se riguardano minori.

Abbiamo anche suggerito la soluzione più “pulita”: l’informativa dovrebbe disgiungere autorizzazione a scattare foto e video per scopi didattici (sempre che sia necessario ai fini dell’attività) da quella molto più estesa e generica dell’uso indiscriminato di foto e video senza limiti di tempo, canale di comunicazione, formato per fini pubblicitari e promozionali della cooperativa.

Nessuno – bontà loro – ci ha degnato al momento di una risposta. Ma alle famiglie, due giorni dopo la segnalazione, è stato chiesto di firmare una nuova informativa. Dicono che quella fornita era “non aggiornata”…

AGGIORNAMENTO 10 maggio

Dopo la pubblicazione dell’articolo, abbiamo ricevuto il 10 maggio alle ore 14 una lettera dell’Assessore Manfredi, che ringraziamo per la risposta.

Buongiorno,
vista la sua nota in oggetto, abbiamo effettuato una verifica con la cooperativa Pandora che è titolare del progetto “Alberi in comune”.
Si precisa che tale progetto di educazione ambientale nasce al di fuori della programmazione comunale ed è stato finanziato dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Cittadino albero”. Tale bando prevede di sostenere iniziative finalizzate alla piantumazione di nuovi alberi con il coinvolgimento attivo e partecipato dei cittadini. La città di Collegno ha assentito a tale progetto patrocinandolo e fornendo la disponibilità del parco Catarzi per la sua realizzazione.
Dal momento che questa iniziativa prevedeva anche il coinvolgimento delle scuole, l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno inserirlo nel Patto per la scuola, per dare la massima trasparenza e possibilità a tutte le classi interessate di partecipare al progetto. Hanno aderito in 3 anni un totale di 19 classi e sono stati piantumati 50 nuovi alberi nel Giardino di Via Sassi. Si specifica che per quanto attiene i progetti di educazione ambientale inseriti nel Patto per la scuola, gli uffici comunali non trattano in alcun modo i dati dei minori coinvolti. Pertanto i titolari del trattamento dati risultano essere le associazioni e le Scuole che devono attenersi alle indicazioni di legge.
In questo caso, a seguito della sua segnalazione, trattandosi di un progetto di un soggetto terzo, abbiamo richiesto spiegazioni alla cooperativa riguardo a tale modulistica che non è stata condivisa con il Comune. Si allega per conoscenza il loro riscontro e si comunica che la modulistica in oggetto è stata sostituita con una versione aggiornata.
Spiacenti del disguido, la ringraziamo per la sua segnalazione che porterà i soggetti interessati ad essere maggiormente attenti a riguardo.

[fotocredits: Vivicoop.it]